Carpagonismo * il mondo del Carp Fishing agonistico |
IV Campionato del Mondo di Carp Fishing a Coppie 2002 La Croazia si riconferma nazione Campione del Mondo 2002, seguita da Francia (2° classificata) e dal Lussemburgo (3° classificata), vero e proprio protagonista di questo mondiale, vissuto all’insegna dell’imprevedibilità, ma con un meritatissimo titolo individuale, guadagnato a suon di “partenze” e relative convalide. Nove nazioni alla griglia di sorteggio, sono un traguardo ambito da qualsiasi disciplina e quest’importante risultato sportivo dei neo-campioni del mondo lussemburghesi, diventa quindi ancora più prestigioso, nel contesto di un circuito agonistico, con la “A” maiuscola. L’Italia è settima, davanti a Romania e Portogallo, altrettanto meritevoli, come le altre nazioni che non hanno ricevuto la tanto agognata medaglia, di tutta l’attenzione dell’incredibile folla di curiosi, che ha movimentato il percorso di sicurezza, limitrofo alle postazioni, sin dal primo giorno di gara. Un mondiale che non sarà dimenticato facilmente, per l’impeccabile organizzazione, all’altezza della “grandeur” francese e per l’elevato numero di “cappotti”, che hanno fatto rimpiangere i “gatti americani” ed i cefali dell’Arno, del leggendario Word Fishing Games 2000. Percorrere, infatti, quasi 3.400 Km. (Mosca-Vitré) e non avere nemmeno l’opportunità di fare la conoscenza, con almeno un pesce, del lago Cantache è certamente cosa oltremodo difficile da sopportare, soprattutto per chi ha già ampiamente dimostrato, di non essere un novellino. Nonostante dunque, il discreto numero di catture, effettuate in pratica solo nel settore “B”, il giudizio finale, sul lago Cantache è inesorabilmente negativo, tanto più aggravato dal fatto, che in Francia, non mancano certamente acque più idonee, sia per divertirsi, sia per gareggiare. L’ex-capitano della Nazionale francese, Christian Rivalta, incaricato n°1 per la scelta del campo di gara, infatti, non è riuscito a nascondere l’imbarazzo per questa improvvisa sterilità dei settori, confermando sconsolatamente che il lago in questione, pullula letteralmente di pesci, ma stranamente, l’attività è stata in pratica, ridotta a zero da svariate cause, non ultima, il fattore “disturbo” causato dalla presenza dei carpisti e dal pubblico. Tutti conoscono Christian e nessuno di noi, non sognerebbe mai di mettere in dubbio le sue affermazioni, ma siamo altrettanto certi, che l’esperienza di trascorrere settantadue ore, senza udire nemmeno un “bip”, sarebbe stata, per tutti quelli che l’hanno vissuta, assolutamente da evitare. Un mondiale quindi fortunoso, come una partita a “Bingo”, dove con una sola cattura valida, per ogni settore di gara, chiunque poteva portare “a casa” il titolo mondiale: non è molto esaltante, ma questa è la Pesca ed i carpisti-agonisti, conoscono molto bene le regole del gioco. Come tutte le brutte esperienze, in ogni caso, anche questa del Cantache, avrà il suo valido seguito: saranno in molti, infatti, dopo quest’avventura, ad imparare ad apprezzare anche le carpe di peso “normale”, troppo spesso ignorate, dai super angler con la bilancia tarata dai venti chilogrammi in su.
Le classifiche Classifica Generale Pescatori
Classifica Generale Nazioni
Jackis
Dupuis (Presidente FIPSed) “ La F.I.P.S.e.d. è molto soddisfatta dell’operato di Hervé Delcroix e della F.F.P.C. in generale, per com’è stato organizzato questo Campionato del Mondo di Pesca alla Carpa e per l’eccellente atmosfera di sincero calore umano, che si è creata, sin dall’apertura della manifestazione. Posso dare la mia parola, che nelle altre discipline alieutiche, non si respira la stessa aria e questo mondiale, diventa quindi un esempio di comportamento, per tutti gli atleti del circuito FIPSed. Il crescente numero di nazioni, testimonia che siamo sulla giusta strada, di là da quel protagonismo che non crea proseliti, ma solo fanatici; questo Carp Fishing è senza dubbio, la migliore occasione, per accomunare i popoli e le etnie, vivendo in stretto contatto con la Natura.” Hervé
Delcroix (Presidente FFPC GN France) “Siamo stati tutti con il fiato sospeso, per questa improvvisa « débacle » del Cantache, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare, tanto meno preventivare, una concomitanza di fattori così condizionanti, come quelli che hanno influenzato negativamente, l’andamento delle catture. Il Consiglio Superiore della Pesca, svolgerà comunque, delle indagini chiarificatrici in merito, dopodiché sarò in grado di dare delle risposte dettagliate. Desidero in ogni modo, sottolineare, che nonostante la penuria di catture, tutti gli equipaggi hanno dimostrato di essere all’altezza del loro ruolo, senza nervosismi e soprattutto, senza perdere neanche per un istante, l’ottimismo e l’entusiasmo, dimostrando così di essere dei veri sportivi. Desidero inoltre ringraziare, tutti i Soci del Club Carpiste di Vitré, per aver continuamente assistito gli atleti, 24 ore su 24, sacrificando il loro tempo libero ed in molti casi, anche i loro impegni di lavoro”.
Christian
Rivalta (Responsabile Tecnico del Groupement National Carpe) “Questo IV Campionato del Mondo 2002, grazie alle nove nazioni partecipanti e soprattutto, grazie all'entusiasmo dimostrato dall’eccezionale numero di visitatori (circa 50.000 persone, secondo le stime della Gendarmeria), giunti a Vitrè per assistere a questa manifestazione, ha gratificato noi organizzatori, della più bella ricompensa ed ha innalzato la disciplina del Carp Fishing, al livello delle altre competizioni internazionali. Il valore degli equipaggi partecipanti è stato decisivo per questo successo ed a questo proposito, ringrazio molto calorosamente la squadra italiana, attualmente uno dei più importanti riferimenti per questa competizione, grazie all’alto livello di specializzazione dei suoi atleti, al loro impeccabile comportamento in gara ed alla loro esemplare sportività. La scelta del lago Cantache è stata determinata dal rispetto d’alcune regole imposte dalla F.I.P.S.e.d.: per prima cosa, lo specchio d’acqua doveva essere compreso nell’elenco delle acque pubbliche e con una sua consistente popolazione ittica indigena, tale da evitare massicci ripopolamenti, prima della competizione. Inoltre il profilo delle sponde, doveva rispettare le indicazioni fornite dal Regolamento Internazionale della F.I.P.S.e.d., così come per le strade d’accesso al lago e per la superficie liquida che doveva possedere un’estensione d’entità tale, in rapporto con il numero di nazioni partecipanti. Questo lago corrispondeva perfettamente ai criteri fissati, ma inspiegabilmente la competizione si è rivelata molto più difficile del previsto e sono stato il primo, a rimanerne sorpreso. All'epoca delle mie prime esperienze di pesca, svolte al Cantache, in gennaio e febbraio 2002, quindi in perfetto tempismo, con l’ultima data utile per confermare la sua convalida come campo di gara idoneo per il mondiale, ho costatato un’eccellente densità di carpe, catturando più d’ottanta carpe, poi in maggio, le catture realizzate dall’équipe francese, furono realmente impressionanti, annunciando un Campionato del Mondo particolarmente divertente, anche se impegnativo; le seguenti sessioni di prova, furono meno produttive, ma la causa poteva essere la crescente pressione di pesca ed il tormentato andamento delle perturbazioni estive, che quest’anno, non ci hanno dato tregua. Eravamo alla presenza di pesci selvaggi e molto diffidenti, non dimentichiamolo, che difficilmente sostano sulle zone intensamente pasturate, considerando che prima del nostro arrivo, la pressione di pesca, era in sostanza inesistente. Il modesto numero di catture in questo Campionato del Mondo è stata conseguenza, secondo il mio parere, dell’elevato disturbo causato dalla competizione, delle massicce pasturazioni con esche molto nutrienti, ed infine, dei montaggi e degli inneschi grossolani; è anche vero però, che la distanza di 80 m. tra le postazioni, può non essere sufficiente per cogliere i frutti di una qualsiasi strategia di pasturazione ed a questo punto è l'esperienza a fare la differenza. La carpa non è un pesce che si presta alla competizione e non dobbiamo dimenticare quindi, che nei prossimi mondiali, il problema si ripresenterà, in tutta la sua complessità, soprattutto quando il numero dei partecipanti, sarà ancora più elevato. Questo è il mio punto di vista e del resto, qualcuno ha affermato che la pesca non è una scienza esatta ed è proprio questo, che la rende ancora più appassionante; invece posso affermare, senza essere smentito, che questo agonismo nel Carp Fishing è una buona scuola dell'umiltà e la più bella medaglia che questo Campionato del Mondo ci può offrire è quella dell'amicizia. Delle nazioni “novizie” sono arrivate ad unirsi con le veterane, spero che altri vengano ancora ad infoltire la schiera, l'anno prossimo in Italia, a dividere i momenti eccezionali della V edizione del Mondiale. Oggi
più che mai sono orgoglioso d’essere pescatore di carpe ed un
agonista.” Marc
Fuseau (Capitano Nazionale Francese) “La Francia è finalmente sul podio: non c’è gratificazione maggiore, dopo tanti mesi di lavoro, passati ad organizzare questo mondiale, fino nei minimi particolari. E’ stata dura, lo ammetto, così com’è stato tremendamente difficile, mettere a segno quelle catture, nel settore “C”, che ci hanno permesso di voltare pagina, dopo un periodo buio, da dimenticare. Siamo stati fortunati: in quella postazione terminale, di quella parte di lago che gli atleti italiani hanno ironicamente battezzato “il Deserto del Gobi”, abbiamo compiuto il miracolo e questo è stato sufficiente a farci sognare. Il peso della responsabilità, che ho ereditato da Christian Rivalta, si è finalmente alleggerito e tutti i miei progetti, oggi puntano ad un solo obiettivo: un titolo mondiale per la Francia, non importa se individuale o per nazioni. Chissà, forse nel 2003, in Italia, sarà la volta buona!”. Sinisa
Pavlovic (Capo Delegazione Croazia) “Siamo per la seconda volta, la nazione Campione del Mondo e questo mi riempie di gioia e di soddisfazione; il nostro gruppo è forte e compatto ed i risultati non sono mancati. Peccato che non ci sia stata la “gara”, che invece tanto speravamo, ma per noi va bene comunque, anche così. Tutti noi siamo, infatti, consapevoli che i risultati conseguiti dalle altre nazioni, soprattutto l’Italia ed il Portogallo, ma anche Belgio e Romania, non rispecchiano per nulla il valore dei loro atleti e non posso certo nascondere che quella nostra postazione del settore “C”, adiacente al terminale, se fosse stata assegnata ad un altro equipaggio, anziché ad uno della Russia, il titolo mondiale, forse, sarebbe stato una pallida “chimera”. Siamo stati discretamente fortunati al sorteggio e questo, come sapete, fa parte del gran gioco del mondiale. Mi auguro che la “ruota” continui a girare per il verso giusto, anche per l’anno prossimo, dove ripetere l’impresa, sarebbe per noi croati, come entrare nell’Olimpo”. Eddie
Guillin (Capo Delegazione Lussemburgo) “Noi Campioni del Mondo? Non riesco ancora a realizzare questa stupenda realtà, ma è veramente così! Quando al sorteggio, ho visto abbinare la coppia di carpisti più giovani di tutta la nostra squadra, a quella magica postazione, terminale al settore “B”, sono stato sul punto di urlare tutta la mia gioia, perché avevo già visitato il campo di gara e quel box, orientato verso la diga, mi aveva subito affascinato. Poi il destino ha voluto che i nostri ragazzi, trovassero davanti a loro, forse quasi tutte le carpe del Cantache, radunate proprio sotto alle loro canne e la gioia e diventata emozione, paura di sbagliare. Addirittura non era necessario nemmeno cambiare l’innesco, dopo una cattura, perché le carpe erano lì, pronte a mangiare di nuovo: chissà quante altre carpe avremmo preso, se i nostri ragazzi, per la grand’emozione, non avessero slamato, tutte quelle che avevano deciso di abboccare alle nostre esche. Fortuna, destino, chiamatela come volete, ma non speravamo in un titolo mondiale al primo esordio della nostra nazionale e questo ci sprona a fare ancora di più. Ho dovuto ricredermi, sull’ambiente del mondo agonistico del Carp Fishing, perché pensavo che non ci fosse posto per il divertimento: oggi posso affermare senza dubbio, che si tratta dell’ambiente più consono a chiunque voglia stringere delle vere amicizie, senza interessi e senza fanatismi”. Anton
Rasstegaev (Capo Delegazione Russia) “Siamo al nostro primo mondiale e non potete immaginare la nostra soddisfazione, nell’avere avuto la possibilità di potervi partecipare, nonostante le difficoltà della trasferta. Le distanze sono enormi e le spese molto elevate, quindi sarebbe stato importante, per innalzare il morale, acquisire almeno un posto sul podio: pazienza, sarà per la prossima volta! La cosa più importante per noi, è stata la constatazione che il movimento agonistico internazionale del Carp Fishing, porterà maggiore popolarità nel nostro immenso Paese, ricco di acque idonee e senza le problematiche sulla pesca notturna, che affliggono molti paesi europei. Invitiamo, infatti, sin da ora, tutti i carpisti che abbiamo conosciuto al Cantache, di mettersi in contatto con la nostra delegazione, in modo da poter visitare i nostri luoghi di pesca che sono altrettanto belli e certamente più produttivi.” Jean-Paul
Paternoster (Capo Delegazione Belgio) “Siamo felicissimi di essere ancora una volta sul podio, con un buon piazzamento individuale; i ricordi di Arraiolos, sono sempre vivi e quel primo titolo mondiale, resta comunque una pietra miliare nella nostra evoluzione sportiva. Certo che se i polacchi non catturavano, quella carpa, nel settore “A”, avremmo portato a casa la medaglia di bronzo, ma pazienza, sarà per la prossima volta. Apparteniamo alla storia del Carp Fishing agonistico e questo, per noi belgi è il quarto anno di partecipazione consecutiva al mondiale: un bel risultato! Eravamo in quattro nazioni a quel tempo, oggi siamo in nove, domani chissà quanti saremo! Ringraziamo la F.F.P.C. per l’impegno organizzativo e l’azienda “Star Baits”, per aver creduto in noi, sin dal primo mondiale, alle nostre capacità.” Antonio
Gigli (Capo Delegazione Italia) La valutazione di un Mondiale di carp Fishing non può prescindere dall’Organizzazione, dal pescato e non ultimo dalle regole del gioco. Il mio giudizio è ottimo sotto l’aspetto organizzativo, lo scenario di Vitrè ne ha fatta degna cornice. La necessita riscontrata nella riunione dei capitani alla modifica di alcuni articoli del Regolamento Internazionale e alla disponibilità espressa dalla FIPS e.d. per rivedere lo stesso nel futuro fa ben sperare anche alla luce dell’accresciuto numero delle Nazioni partecipanti. Nota dolente il tasso tecnico e il numero di catture e questo a prescindere dal non eclatante risultato della nostra Nazionale il cui piazzamento non esprime il vero valore e il bagaglio tecnico dei nostri atleti. La scelta del lago Cantache, non è stata molto felice, anche se posso capire ma non condividere le scelte operate dal Comitato Organizzatore Francese. Non sono un carpista praticante, ma penso di conoscere quali sono le problematiche e le necessità di questa disciplina, oltre ad avere una chiara e trasparente visione di quello che sarà, nel prossimo futuro, il panorama europeo che ruota intorno al Carp Fishing agonistico. All’aspetto “ promozionale” delle prime edizioni si riscontra oggi che la partecipazione di 10 Nazioni fa si che questa disciplina va considerata agonistica con la “A” maiuscola, come accade per le altre. Questo vuol affermare che, nel prossimo futuro, non ci sarà più spazio per gli errori di valutazione e di scelte dei campi di gara e che i regolamenti dovranno contenere norme salvaguardino il valore della prestazione sportiva di tutti i partecipanti. I campi di gara, nelle successive edizioni, dovranno essere di caratura “internazionale”, come avviene per le altre specialità agonistiche e dovranno garantire un rendimento pressoché costante e non disperdere gli interessi commerciali degli sponsor, di vitale importanza per tutto il movimento agonistico. Insomma ci sarà da lavorare sodo e la F.I.P.S.A.S., darà certamente il suo contributo. Rivolgo il caloroso saluto del presidente Matteoli, a tutta la nostra squadra nazionale, che è riuscita, in ogni modo, a togliersi il “cappotto”, in una situazione così difficile e critica, come quella vissuta in questo mondiale.”
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